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Camminare ad Algeri, tra ricordi di scrittori e una libreria speciale

“La libreria della rue Charras” di Kaouther Adimi è un romanzo edito dall’Orma Editore che mescola tra realtà e fantasia (la libreria “Les Vraies Richesses” esiste tutt’oggi come biblioteca “Hamani” e ancora reca all’ingresso la frase “Un uomo che legge ne vale due”). Prima di immergerci nella sua storia, vi dico già che un motivo per leggere questo libro meraviglioso (vincitore del Prix du Style 2017, del Prix Renaudot des lycéens 2017 e del Prix Goncourt Choix d’Italie 2017) è l’eco della storia del Mediterraneo, la vita e l’entusiasmo del libraio editore, ma anche l’affettuoso rapporto che si instaura tra l’ultimo libraio e il giovane Ryad, che ama tutto tranne che i libri.

Il romanzo narra della chiusura della libreria “Les Vraies Richesses” di Algeri. Sarà il ventenne Ryad a svolgere il compito gravoso di svuotare il locale e permettere così l’apertura di un negozio di ciambelle. Ryad dovrà però fare i conti con la resistenza del quartiere, che farà di tutto per rendergli difficoltoso il compito, ma anche con la bonarietà e umanità di Abdallah (l’ultimo dipendente della ex libreria divenuta biblioteca statale) che, quando non dorme nella pizzeria di Moussa, rimane seduto avvolto in un lenzuolo bianco sul marciapiede di fronte alla libreria.
Ryad, che svolge il compito come stage per laurearsi in Ingegneria, non ha mai amato la lettura. Per lui le storie contenute nei libri non sono una vera ricchezza, come l’insegna della libreria che prende il nome da un famoso romanzo di Jean Giono vuole trasmettere, e di essi come anche delle foto del libraio editore Edmond Charlot e degli scrittori da lui pubblicati non sa che farsene.
Anche Abdallah non è mai stato un fervido lettore ma lui, al contrario di Ryad, era legato alla libreria e alla sua storia, e amava il suo lavoro: trascrivere tutti i dati dei libri nel registro apposito e sistemarli negli scaffali lo riempiva di gioia e gli faceva comprendere l’importanza del proprio lavoro. Da quando lo Stato ha deciso di vendere l’ex libreria, ad Abdallah non sono rimasti che i ricordi. Per questo, nonostante la riprovazione per il lavoro svolto da Ryad, decide di raccontare storie al ragazzo nella speranza di fargli comprendere il valore della lettura. Abdallah racconta a Ryad la storia di Edmond Charlot, ma anche la storia dell’Algeria: dal centenario dell’occupazione francese del 1930 fino al pogrom parigino del 1961, in cui esercito e harkis (i soldati indigeni fedeli alla Francia) sterminarono i sostenitori dell’indipendenza algerina e gettarono i corpi nella Senna.

Nel tentativo di creare una storia condivisa e una memoria collettiva i sette capitoli del romanzo sono stati suddivisi dall’autrice in tre parti. La prima parte ambientata nell’Algeri dei nostri giorni ripercorre le giornate di Ryad; la seconda descrive la vita di un indigeno che ricorda i fatti che hanno caratterizzato il processo d’indipendenza algerino; e infine il diario “immaginario” di Edmond Charlot in cui veniamo a conoscenza della vera storia della libreria casa editrice Les Vraies Richesses, dell’avventura parigina delle Éditions Charlot e di Rivages, la sua ultima creazione libraria ad Algeri. Diario bellissimo per una libraia.
Con “La libreria della rue Charras” Kaouther Adimi scrive un romanzo imperniato di solarità camusiana e rotondità alla Giono in cui traspare la vitalità dei personaggi e il tempo scorre imperturbabile in maniera circolare, passando tra presente e passato e terminando da dove aveva iniziato: con la scrittrice che invita il lettore a perdersi nelle strade affollate sovrastate dal cielo azzurro e da cui si staglia sullo sfondo un mare argentato dell’Algeri del 2017 e, dopo aver percorso il dedalo di viuzze, arrivare alla libreria del 2 bis di rue Hamani (ex rue Charras).

Inoltre la scrittrice algerina è riuscita a instaurare nel romanzo quel noi, quella memoria collettiva che i libri sono capaci di creare e che bisogna sempre coltivare e tramandare, altrimenti si rischia di rimpiangere la perdita delle storie piccole (la vita di Edmond Charlot) e grandi (la storia dell’indipendenza algerina) che i libri contengono e che centri culturali come le librerie sono in grado di promuovere.

La libreria della rue Charras, Kaouther Adimi, L’orma editore, pp. 200, euro 16.
ISBN 9788899793500

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