tikkun

Non chiamatela vendetta (ma i coltelli, quelli ci sono)

Il giovedì arrivano le novità. Si aprono gli scatoloni, con delicatezza, perché il taglierino deve tagliare lo scotch ma senza toccare le copertine dei volumi appena sotto. Si guardano i libri e, quasi sempre, li si libera dalle fascette che riducono una storia a uno spot pubblicitario. In Libreria Volante preferiamo sfogliare le pagine, leggerne alcune per farci un’idea della scrittura, del racconto, del suo sapore…
Questa volta, però, sono caduta nella trappola – ben riuscita – del marketing. La fascetta riporta una citazione di Eshkol Nevo, forse una delle mie letture preferite del 2017 (suoi “La simmetria dei desideri” e “Tre piani”, per dirne un paio. E se non l’avete fatto, leggeteli!): “Uno degli autori israeliani che amo di più in questo momento”.
E niente, non ho resistito al richiamo di Nevo e senza pensarci ho iniziato a leggere Tikkun o la vendetta di Mende Speismann per mano della sorella Fanny (il sottotitolo è lungo, lo scrivo qui e poi sarà sottointeso). Mi sono interrotta solo per indagare il significato di Tikkun. Se ho capito bene, è una fase della Cabala ebraica, un corpus di preghiere del Pentateuco. Ma letteralmente significa “correzione, riparazione”. E qui si entra perfettamente nel vivo del romanzo.

Fine Ottocento, nelle terre ai confini dell’Impero russo , molti uomini, mariti e padri di famiglia, partono abbandonando mogli e figli alla ricerca di fortuna. Molte donne cercano in tutti i modi di ottenere una carta di divorzio convalidata come vuole la legge religiosa. Ma non Mende, la nostra protagonista, che, rimasta sola, si ritira invece in un triste silenzio, intimorita dalle voci di paese. In suo soccorso arriva la sorella minore, Fanny, ex macellaia come il padre, che ha abbandonato i coltelli per dedicarsi alla vita di famiglia. Decide di sfoderare l’antica passione per ritrovare il marito di Mende e armata dei suoi fidati coltelli, parte senza fermarsi di fronte agli ostacoli che incontrerà lungo il percorso. L’obiettivo delle due donne sarà quello sì di fare vendetta, ma per una giusta causa. Una correzione, appunto.

E non aggiungo altro, perché le peripezie che seguiranno sono un vero piacere da leggere.
Iczkovits modula sapientemente ironia ed emotività, leggerezza e sostanza, costruendo un romanzo avvincente e originale, in cui spesso si sorride.

Tikkun, o la vendetta di Mende Speismann per mano della sorella Fanny, Yaniv Iczkovits, Neri Pozza, pp. 496, euro 19.
ISBN 9788854515963

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