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I librai volanti, è nel nome, si muovono. In libreria e fuori. E quando sono fuori, ficcano il naso dappertutto alla ricerca di cose belle, utili, formative. Venerdì 23 marzo abbiamo assistito a una serata preziosa per quanto riguarda la letteratura per bambini. All’auditorium di Merate si è parlato di Libri per momenti difficili, con la consulente pedagogica Laura Campanello e il supporto della libreria per bambini la Cicala (se un collega lavora bene, va detto!).
Durante la serata Laura parla di libri illustrati per bambini dai due anni in poi e ci svela perle preziose, che mi appunto da mamma di una quasi duenne e da libraia, e qua provo a condividere con voi.

Ecco la prima: davanti a un momento di tristezza del bimbo, l’adulto non deve distrarlo in qualche modo, chessò, facendolo ridere. Non l’avremo aiutato a essere meno triste, lo avremo lasciato solo a gestire quella emozione. Un’emozione faticosa mette a disagio anche noi, ma è in quel momento che dobbiamo ripeterci che quella emozione non ucciderà né noi, né il bimbo, e solo ascoltandola potremo capire da dove arriva e come farla uscire fuori. E magari provare a trasformarla.

La seconda, a cui sono affezionata in quanto mamma e libraia: perché i libri aiutano tanto? Perché il libro è un modo per permettere al bimbo di rispecchiare sé, il suo malessere, o anche solo il suo quotidiano e, attraverso le avventure (ma anche le difficoltà) del protagonista della storia, rivedere le proprie avventure (e le proprie difficoltà). E magari parlarne con l’adulto che, con lui, legge quel libro.

Il pubblico. In prima fila, attentissima, la libraia volante con pellicciotto rosa al suo fianco.

Il pubblico. In prima fila, attentissima, la libraia volante con pellicciotto rosa al suo fianco.

La mitica Laura Campanello, che è un piacere ascoltare (grazie!), insieme all'infaticabile Valletta.

La mitica Laura Campanello, che è un piacere ascoltare (grazie!), insieme all’infaticabile Valletta.

Torniamo adesso al titolo: quali sono i “momenti difficili” per definizione e con quali libri affrontarli? Qua vi faccio un elenco per argomento, alcuni titoli disponibili da noi e qualche parola di Laura che mi sono appuntata, ma se passate dalla Libreria Volante o mi scrivete una mail vi racconto meglio.
• il ribollire delle emozioni/lo scoprire di avere emozioni: Maurice Sendak, “Nel paese dei mostri selvaggi” (Adelphi), perché il bimbo deve prendere confidenza con i suoi mostri, per imparare a gestirli quando li incontrerà, e a vincerli. Libro peraltro bellissimo!

Maurice Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi

Maurice Sendak, “Nel paese dei mostri selvaggi”

• la rabbia: Mireille d’Allancé, “Che rabbia!”, Babalibri; Lemony Snicket, “Rabbia e bastoncino”, Nord-Sud; Robert Starling ,”Fergal è arrabbiato”, Lapis. Prendendo spunto dal protagonista “arrabbiato” possiamo provare a far parlare il nostro bimbo arrabbiato sul perché il protagonista del libro è così pieno di rabbia.

Mireille d’Allancé, Che rabbia!

Mireille d’Allancé, “Che rabbia!”

• la paura del buio: Ella Burfoot, “Ballando con il buio”, Lapis; Mireille Allancé, “Quando avevo paura del buio”, Babalibri. I bambini vanno accompagnati nell’imparare a gestire la paura del buio. La paura non deve scomparire, ma deve essere resa più piccola con il nostro aiuto, ma deve essere lui a “farcela” (e voi mettere la soddisfazione di avercela fatta, poi!).

• arrivo del fratellino: Stephanie Blake, “Pappamolla”, Babalibri; Émile Jadoul, “Fra le mie braccia”, Babalibri. Sono libri che danno asilo alle emozioni, anche al non volere il fratellino. Dalla lettura del libro, il bimbo capisce che è normale essere geloso del fratellino (anche se poi il fratellino c’è, o sta arrivando, e non lo si riporta indietro!).

• affrontare la separazione dai genitori [per esempio, l’inizio dell’asilo]: Martin Waddell, Patrick Benson, “Tre piccoli gufi”, Mondadori; Michel Gay, “Zeb e a scorta di baci”, Babalibri.

• divorzio dei genitori: Laurence Anholt, James Coplestone, “Due nidi”, Lo Stampatello; Beatrice Masini, Monica Zani ,”Io non mi separo”, Carthusia. Perché non è colpa del bimbo e nessuno smette di essere genitore.

• la morte: Wolf Erlbruch, “L’anatra, la morte e il tulipano”, E/O; Beatrice Masini, Arianna Papini, “Si può”, Carthusia; Benji Davies “L’isola del nonno”. Momento faticoso anche perché spesso i genitori hanno subito una perdita, insieme al bambino. Per questo si legge, anche per piangere insieme. E magari dopo si prova a trasformare l’emozione, per esempio facendo insieme una cosa bella che piaceva al nonno.

Wolf Erlbruch, L'anatra, la morte e il tulipano

Wolf Erlbruch, “L’anatra, la morte e il tulipano”

Spero che questi appunti vi tornino comodi e che vogliate acquistare i libri in una libreria indipendente. Se fosse la nostra, saremmo parecchio contenti! Alla prossima.

Serena

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