La ballata dei giovani rabbiosi
Tutti la stessa maglia, rossa. Sembra che vadano a una festa in branco. Seguono il navigatore fino a un luogo sperduto in un bosco, nella periferia desolata della Germania. Lì incontrano gli altri, gli avversari. Paradenti in bocca e via. Pugni, calci, ganci, ginocchiate, botte da orbi e regole ferree: se cadi a terra e alzi la mano, nessuno può più toccarti.
Un incipit catartico con la potenza della tragedia greca, per questo romanzo spietato e pieno di grazia, che entra nel cuore oscuro del paese superpotente che prende magnifici voti in Pil e Bce, ma non riesce a includere tutti i suoi figli. Ribelli senza causa. La gioventù bruciata, anzi bruciatissima, del nuovo millennio.
Il romanzo di Winkler, nato nel 1986 nei sobborghi di Hannover che la sera suona come Dj Zelection, narra gli hooligans dell’Hannover, mediocre squadra che festeggia più le salvezze che gli scudetti. Il calcio per loro è una fede rabbiosa, spesso l’unico lascito dei padri ai figli. È così per Heiko, la voce narrante di questo romanzo, ventenne senza sogni, con un lavoro che lavoro non è, nella palestra dello zio, l’organizzatore degli incontri di botte. Non ha sogni se non Yvonne, ex tossica conosciuta durante il servizio civile in un ospizio. Lei lo ha lasciato, ma lui passa le notti sotto casa sua, non per controllarla, solo per ripensare a lei.
La vita di Heiko e compagni scorre vuota di tutto, ritmata solo dagli incontri dove i ragazzi trovano le regole che nel resto della loro vita non esistono. Lì la rabbia, quella violentissima che hanno nei cuori, trova uno sfogo e riescono a restare dentro l’orlo di quell’abisso che sfiora la morte. Quasi tutti, almeno.
Un libro, una ballata perfetta, disperata e sublime.
Hool, Philipp Winkler, 66th and 2nd, pp. 288, euro 18.
ISBN: 9788832970258
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