Perché ha ancora senso chiedersi che cosa sia l’amore
“Se avessi i soldi regalerei questo libro a ogni svedese che conosco. Dannazione , se avessi i soldi lo tradurrei per regalarlo a chiunque. Una commedia brillante , un’illuminazione. Vince su tutto”
Così leggiamo sulla quarta di copertina dell’ultima graphic novel pubblicata da Fandango, “I sentimenti del principe Carlo”. E non serve arrivare alla fine perché dopo già poche pagine non possiamo che dare ragione ad Anna, lettrice che lascia il suo commento su Goodreads.
È un libro da leggere prima di tutto perché è bello farlo, perché Liv Strömquist dosa perfettamente argomentazioni supportate da fonti di ricercatori, psicanalisti e dati statistici con l’ironia svedese e la lievità del disegno dal tratto naïf. “I sentimenti del principe Carlo” è un saggio a fumetti, accessibile anche a chi la saggistica non la legge o le graphic novel le snobba. Perché il suo messaggio è così forte che deve raggiungere più lettori possibile.
Liv Strömquist affronta un tema universale e che ci tocca tutti, quello dell’amore e delle relazioni tra uomo e donna, in maniera così diretta e spregiudicata da aprire lo sguardo su un mondo che pensiamo ormai esausto perché tutti ne hanno già scritto e parlato. Attraverso le storie di personaggi più o meno famosi che popolano il fumetto, l’autrice svedese ci descrive la società in cui viviamo, che porta gli uomini a nascondere le proprie emozioni per mostrarsi forti e le donne a essere quelle brave a parlare e comprendere gli altri, arrivando a vivere solo attraverso le relazioni con gli altri.
Concetti banali o superati? No, semplicemente dinamiche in cui siamo ancora così immersi da ritenerle normali.
Perché, sono sicura, che chiunque leggendo questo libro si riconoscerà in almeno uno dei personaggi, anche se siamo cresciuti in ambienti aperti, moderni, addirittura femministi.
E quindi leggiamolo, prima di tutto per noi, e regaliamolo tanto!
I sentimenti del principe Carlo, Liv Strömquist, Fandango, pp. 130, euro 18.
ISBN 9788860445711
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