Libreria Volante, nove e cinquanta, dieci minuti all’apertura. Fuori un fagotto di sorrisi: Elena e Filippo mi aspettano. Lei vuole essere la prima ad aggiudicarsi la scheda dell’Italian Book Challenge, lui invece è stato convocato da me, ma di questo dirò dopo.
Conosco Elena da giugno, quando ho aperto la libreria. Per me, lasciare Milano per Lecco è stato ripartire da zero, alla vita della grande città lombarda ero abituata da otto anni, amicizie si erano moltiplicate. Poi la buffa scelta di mollare tutto per andarmene in provincia, con l’aria pulita, un progetto mio e di Andrea, mollare la vita di redazione e il “fare il libri” con quella di libreria e portarli alla gente. “Una libreria con la gente in mezzo e i libri attorno”, così mi ripetevo, di quello avevo voglia e bisogno.
Gli amici sono arrivati. Come Elena. Ha la mia stessa età e lavora part time in centro a Lecco. Praticamente ogni giorno passa in libreria, prima o dopo lavoro. Parliamo. Io metto a posto i libri e parliamo. Faccio le rese e parliamo.
Giovedì 25 febbraio, al lancio di Italian Book Challange c’era lei ad aspettarmi. Consegna della prima scheda, timbro della nostra alla voce “libreria di fiducia”, scelta dei libri. È uscita con quattro titoli, Il diario di Adamo ed Eva di Twain come libro che ti faccia ridere, un libro di Giulio Coniglio per la categoria del libro in stampatello, un illustrato per bambini, Il pozzo di Onetti come libro da leggere in un giorno.
Filippo aspettava: è il falegname che realizzerà l’espositore, discreto e compatibile con la nostra piccola libreria, per la proposta dei librai volanti. Da sabato avremo, per ognuna delle cinquanta categorie, un libro consigliato da noi. Ruoteranno i titoli nei mesi, secondo l’umore e i gusti dei librai volanti.
Posto la foto dell’acquisto di Elena sui social. Mi risponde Ilde, anche lei sta arrivando a ritirare la scheda e fare i suoi primi acquisti (uscirà dalla libreria con due schede, una per sé e una per il marito, e sono convinta che la incontrerete anche voi amici librai, perché userà la lista delle 183 librerie come mappa per esplorare l’Italia), e Fabrizio della Modusvivendi: anche Palermo ha iniziato a giocare.
Questo vorrei raccontarvi adesso, come primo giorno. L’entusiasmo dei lettori, tale che in una giornata abbiamo consegnato circa venti schede, e quello dei librai, che continuavano a postare foto e a raccontare la gioia di giocatori entusiasti e vetrine a tema.
Fabrizio e il cestino di libri di Laura, che lascia in bici la libreria palermitana con un gran bel bottino. Poi le ragazze di Vicolo Stretto e le foto gioiose con i clienti, al punto che mi viene da pensare che leggere faccia bene alla pelle. Katia della Libreria di via Volta a Erba, che scatta la giovane lettrice con la scheda e primo acquisto, e abbiamo da poco passato le dieci. Le vetrine della MarcoPolo di Venezia, con una proposta dei librai per #IBC16, quella della Libreria Rinascita di Empoli che una poltrona, pile e pile di libri e su tutto spiccano le locandine e schede del nostro gioco.
Tutta la giornata è un parlare ai clienti e spiegare il gioco, rispondere a dubbi dell’ultimo minuto dei colleghi per mail o in chat e condividere l’emozione con un’adrenalina che sembra Natale (questa la capiranno i colleghi librai!).
Alle 20 chiudo la Libreria Volante con in cuore gonfio. Lo sento crescere nel petto mentre risalgo via Bovara, nel buio fresco della sera lecchese. Dal niente, assolutamente dal niente, è nato qualcosa di meraviglioso che sta contagiando tutta Italia, e io mi sento fortunata e fiera. Non solo per i lettori, ma per i librai. C’è senso di appartenenza a un gruppo, un senso forte. rete, famiglia, chiamatela come volete. Ieri sera mentre risalivo via Bovara mi sentivo voluta bene. Mentre camminavo, anche mia figlia si faceva sentire, ruzzolando in pancia, contagiata da quella gioia ed energia che da me tutta non viene, ve l’assicuro.